RURI, Abitare nel territorio: la Regio VIII dall’età romana all’alto medioevo

RURI, Abitare nel territorio: la Regio VIII dall’età romana all’alto medioevo

Negli ultimi anni, lo studio delle campagne di età romana e altomedievale ha sperimentato un importante sviluppo che ha permesso di rinnovare profondamente le conoscenze delle caratteristiche e dell’organizzazione del territorio e delle sue trasformazioni nel corso dei secoli.

La ricostruzione del paesaggio rurale antico di quella che Augusto indicò nella sua razionale ripartizione della penisola italica come Regio VIII Aemilia, presenta una serie di importanti e complessi interrogativi a cui da sempre i ricercatori cercano di dare delle risposte.
Molti degli studiosi che da anni sono impegnati in questo lungo e faticoso lavoro di ricerca si sono riuniti, nelle giornate del 22 e 23 marzo 2017, nella splendida cornice del Dipartimento di Storie, Culture e Civiltà dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, in occasione del convegno dal titolo “Ruri. Abitare nel territorio: la Regio VIII dall’età romana all’alto medioevo”. Un evento nato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza.

I lavori si sono svolti sotto la direzione scientifica della prof.ssa Antonella Coralini (Università di Bologna), della Dott.ssa Fiamma Lenzi (Istituto Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna), della prof.ssa Daniela Rigato (Università di Bologna) e della prof.ssa Paola Galetti (Università di Bologna).

La prima giornata è iniziata con i saluti istituzionali del Vice-Direttore del Dipartimento di Storie, Culture e Civiltà, la dott. Carla Salvaterra, e della Prof.ssa Antonella Coralini che ha brevemente illustrato il programma e i suoi futuri sviluppi, mentre la dott.ssa Fiamma Lenzi ha tracciato un breve quadro delle recenti ricerche e dell’impegno dell’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna per la valorizzazione del territorio.

La prof.ssa Paola Galetti ha quindi parlato dell’importante ruolo svolto dal Centro Studi di Storia dei Sistemi Insediativi e infine Elena Calandra, Direttrice dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, ha parlato del tema dell’archeologia come un “sistema di studi” che deve necessariamente confrontarsi con il territorio nel quale si trova a operare e, cosa più importate, dialogare con i cittadini che lo abitano e lo vivono.
Durante la giornata, il convengo è proseguito con le due sessioni dedicate alla Regio VIII Emilia e alla sua parte orientale. Tra i vari interventi, particolarmente interessanti sono stati quelli del prof. Luigi Dall’Aglio (Università di Bologna) sull’archeologia dei paesaggi e quello della prof.ssa Paola Galetti, insieme al prof. Andrea Augenti (Università di Bologna), sui modelli insediativi tardoantichi e altomedievali nei territori di Ferrara, Ravenna e Rimini.
Nella seconda giornata, gli interventi si sono divisi tra le due sessioni dedicate all’Aemilia Centrale e all’Aemilia Occidentale, andando così a chiudere idealmente il contesto geografico che è stato al centro dell’intenso dibattito che ha caratterizzato la due giorni bolognese. Dopo la presentazione dei poster, Giuliano Volpe (Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali), durante il suo intervento conclusivo, ha ribadito l’importanza della profonda conoscenza della stratificazione del paesaggio, una conoscenza necessaria per poter consentire nuove forme di pianificazione, di uso e di produzione del paesaggio contemporaneo. Una solida conoscenza del passato deve infatti essere la base per poter pianificare il presente e costruire il futuro.

“Ruri non finisce qui – come ci spiega la prof.ssa Antonella Coralini – in prospettiva ci sono molti altri impegni da definire, complementari tra loro. Da una parte procedere il prossimo anno alla realizzazione di un convegno che porti a termine il percorso iniziato con questo, dedicato alle forme dell’abitare in città, dal titolo “Domi”, e dall’altra il desiderio e la certezza di poter proseguire con l’esame dell’abitare nel territorio, regione per regione, in collaborazione con i colleghi che lavorano in altre regioni”.
Per concludere, vi segnaliamo un importantissimo convegno che avrà luogo nelle giornate del 22 e del 23 giugno a Pompei, in collaborazione con la Soprintendenza speciale di Pompei, dal titolo “Extra moenia. Abitare il territorio della regione vesuviana”, un secondo passo in avanti in questo percorso virtuoso che porta alla scoperta, e alla riscoperta, del territorio nel quale viviamo.

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